Dal 30 novembre 2024 e fino al 6 gennaio 2025, all’Orto Botanico di Roma, uno dei principali giardini botanici d’Europa, è stata visitabile “Trame di Luce”, la mostra sensoriale immersiva e all’aperto di light art che coinvolge artisti nazionali e internazionali. Tra le installazioni realizzate da prestigiosi atenei e istituti italiani c’è anche l’interattiva “AETHEREA” dove natura e luce si fondono, creata dal Master in Lighting Design della Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Architettura e Progetto, di cui è direttore: Stefano Catucci. Ho intervistato Federico Ognibene che è parte del team.
Del team di progettazione guidato da Marco Frascarolo fa parte anche l’illuminotecnico veliterno Federico Ognibene, presidente della prestigiosa azienda di illuminotecnica ILM Lighting di Velletri e docente del Master. Insieme a lui, Floriana Cannatelli, Andrea Caracciolo, Silvia D’Ettorre, Barbora Nacarova, in collaborazione con gli studenti del Master.
Ho chiesto al mio concittadino Ognibene di parlarci di AETHEREA.
Per quanto mi riguarda, questo progetto è molto bello perché si occupa di illuminare la bellissima Fontana dei Tritoni, ma anche di evidenziare il rapporto che c’è tra l’acqua, la natura e tutto il resto. C’è un elemento interattivo. C’è una tenda Tripolina, una tenda scenografica usata anche in tv, dove la luce che vedo è la riflessione della luce di proiettori posti in alto, che puntando su tutto il perimetro della tenda creano questo effetto luminoso, come se fosse un vero e proprio volume di luce.
Nel momento in cui inserisci le mani all’interno, dove si trova l’opera, un sensore di motion capture (cattura del movimento ndr) si accorge della tua presenza e fa partire un’animazione speciale all’interno della fontana, per cui vengono proiettate sull’acqua o meglio su dischi galleggianti che ricordano ninfee, immagini con una tecnica che serve a raccontare tutta la narrazione di AETHEREA.
Oltre a questo, c’è anche un’interazione fisica con te, perché nel momento in cui il sensore capta le tue mani dentro, questo, con dei preset realizzati dall’intelligenza artificiale, legge l’immagine che c’è in quel momento della rappresentazione e crea e proietta delle immagini randomizzate sull’acqua. Quindi oltre ad avere la parte multimediale standard rappresentata da una serie di immagini e di video, abbiamo anche un’interazione fisica per cui appaiono nella rappresentazione anche dei segni grafici che crei tu in quel momento. Tutto questo dura da due a circa quattro minuti, dopodiché la fontana torna in stand by per permettere al nuovo gruppo di persone di verificare il progetto da capo.
L’esperienza è stata lunga e bella, fatta dal mese di luglio in collaborazione con gli studenti del Master, ognuno dei quali ha curato una parte, dalla comunicazione grafica al service di luci; c’è chi ha gestito l’installazione fisica della parte scenotecnica, nel caso io stesso.
Nuovi progetti su cui stai lavorando?
Tra i numerosi, sto iniziando adesso l’illuminazione della facciata di Palazzo Litta Modigliani a Milano e quella della Torre Campanaria di Castel del Monte in provincia de l’Aquila. Inoltre, c’è una progettazione a Firenze per palazzi antichi e prestigiosi e l’illuminazione del Santuario di Rivo Torto, sempre per i frati di Assisi, dove San Francesco riposò prima di andare a fondare la Basilica.
Le foto sono dello shooting fotografico dell’evento, messe a disposizione da Federico Ognibene.
L’intervista è stata pubblicata anche sul giornale “l’Artemisio” con cui collaboro.
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