Il pittore romano Salvatore Pupillo inaugurerà la sua mostra personale, intitolata “SCENE”, con il vernissage di lunedì 24 febbraio, alle ore 18, presso Spazio Sette, in via dei Barbieri 7 a Roma. Con testi di Silvana Baroni, Pippo di Marca, Valerio Magrelli e Francesco Gallo Mazzeo. Ingresso libero.
“SCENE” rappresenta un’evoluzione significativa nel percorso artistico di Pupillo, apprezzato per la sua capacità di coniugare elementi espressionisti e informali in opere astratte e minimaliste che restituiscono la realtà attraverso “il graffio netto, che si fa elemento chiave di ogni sua composizione cromatica e disegnativa” e con “Segno e Campo che sono le dualità che lui mette in opera determinando una leggerezza, che è come un respiro dell’area senza perimetro…”(Francesco Gallo Mazzeo). Le opere esposte in “SCENE”, però, un perimetro lo delineano, come quinte teatrali ad inquadrare il racconto, poetico, contenuto nella tela.
Nota biografica
Nato a Roma nel 1956, ma di origini siciliane, un’ascendenza molto sentita, Salvatore Pupillo sperimenta l’arte fin da bambino e, autodidatta, diventa esponente di rilievo della pittura italiana emersa a partire dagli anni ‘80. La sua carriera artistica inizia nel 1985 con una mostra a Villa Corsini a Roma.
Nel corso degli anni partecipa a numerose esposizioni sia in Italia sia all’estero, consolidando la sua reputazione nella scena artistica contemporanea. La sua ricerca punta a ridurre e astrarre – e in alcuni esiti a stratificare – i dati sensibili, portando la realtà osservata ad una sintesi estrema che ne rivela la sua essenza più profonda. Un taccuino per catturarne i momenti, camminando, decine di schizzi per tradurli in ispirazioni e infine il dipinto, che poco o niente conserverà, però, di quei disegni.
Leggerezza e sospensione è ciò che ama negli artisti che apprezza e che in qualche modo lo hanno ispirato o lo ispirano tuttora, mentre il dualismo astratto–figurativo non sembra toccarlo, convinto che arte sia “quella che ti trafigge… altrimenti è piatta”. Quale che sia.
Altro dualismo che il pittore sperimenta è quello tra colore e supporto, in osmotico scambio, facendosi sorprendere dalle rese sempre diverse a seconda della superficie su cui lavora. La sua tecnica, tuttavia, va verso l’astratto, o meglio ancora il “minimal”, nutrito di luce: immagini sospese in (possibile) espansione. Che se c’è, se percepita da chi guarda, è però appena accennata, “un filo di fumo che fa pensare alla pipa di Magritte” (Enrica Torelli Landini).
Spazio Sette Libreria: uno spazio prezioso
Spazio Sette, libreria situata nel cuore della città, è sempre stato uno luogo amato dai romani, anche quando diversa era la sua destinazione d’uso, e ora punto di riferimento culturale e vitalissimo per eventi letterari e artistici di rilievo, ospitati in sale dall’architettura suggestiva, cui si arriva passando per i libri, a suggerire un dialogo armonioso tra arte e letteratura.
La mostra sarà visitabile dal 24 febbraio fino al 31 marzo 2025, dal lunedì alla domenica, dalle 10,30 alle 20, con ingresso libero.
Dal comunicato dell’Ufficio stampa Diana Daneluz.
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