“Costruzioni Terapeutiche vol. 2”, intervista al cantautore Erricorù

Costruzioni Terapeutiche vol. 2, intervista a Erricorù - ph L'Atelier Multimediale

Oggi condivido con voi la mia intervista al cantautore napoletano Erricorù, classe 1982, che ci parla un po’ di sé e ci presenta il secondo volume della sua raccolta di canzoni, intitolata “Costruzioni Terapeutiche vol. 2”. Buona lettura.

Benvenuto, Erricorù e grazie di essere con noi, oggi. Parlaci un po’ di te. Come è nata la tua esperienza con la musica?

Ciao e grazie Serena, per avermi invitato e per darmi la possibilità di parlare del mio progetto. La mia esperienza con la musica mi piace definirla “antica”, nel senso che è fortemente radicata nei miei trascorsi e nella mia formazione, che parte dall’oratorio e dal teatro scolastico per poi arrivare alle prime band al liceo.

Suono e studio la musica, prima il sassofono e poi la chitarra, da più di vent’anni; ho fatto esperienze musicali varie e dopo diverse vicissitudini, ho deciso di dare forma e vita alle canzoni, che ho scritto nell’arco di questo tempo. Ho deciso dunque di metterci la faccia.

Parliamo del tuo nuovo EP “Costruzioni Terapeutiche vol. 2”. Mi piace molto l’accostamento dei termini ‘costruzione’ e ‘terapeutico’. Il mio blog, ad esempio, è nato originariamente per uso personale della scrittura come mezzo terapeutico. Come mai questo titolo?

Il titolo, che è legato non solo a questo EP ma anche al precedente (e forse ad uno futuro), è strettamente connesso alla modalità con cui ho scritto queste canzoni nel tempo. È il titolo di una mia personale antologia.

Da una parte c’è una parte razionale, legata alla scrittura delle canzoni, che cerca di “costruire” pezzo dopo pezzo canzoni mai banali. Dall’altro c’è un lavoro profondo, “terapeutico” appunto, sulla ricerca delle parole, che emergono dall’inconscio, che cercano di tenere assieme emozioni e vissuto.


Questo EP è il secondo volume di un primo EP, uscito nel 2021. Sono passati più di due anni. C’è una continuità tra i due lavori? O ci sono delle differenze di stile, contenuti o altro?

Dal punto di vista compositivo c’è assoluta continuità. Si tratta di canzoni spesso scritte anche nello stesso periodo e con le stesse modalità. Le differenze che puoi riscontrare sono dovute sicuramente ad alcune scelte di produzione più ragionate.

Se ascolti il primo volume infatti, 3 pezzi su 5 sono registrati in presa diretta, quasi a rispecchiare una certa urgenza e voglia di farsi ascoltare (quasi tutti i brani sono stati scritti tra il 2010 e il 2013), altri provengono da sessioni di registrazione recuperate e remissate per l’occasione.

In questo vol. 2, invece, ci siamo seduti e abbiamo affrontato la produzione con pazienza, cercando da un lato di non perdere la spontaneità del primo lavoro, ma guadagnando in pulizia e cura dei suoni e degli arrangiamenti maggiore.

Costruzioni Terapeutiche vol. 2, intervista a Erricorù - Copertina

In “Costruzioni Terapeutiche vol. 2” ci sono cinque brani. Quali sono i temi trattati nei tuoi testi e quali sono gli stili e i generi musicali che senti appartenerti di più?

I miei testi, come ti ho detto, partono sempre da un approccio introspettivo e instintuale, nascono per giustapposizione sonora e non sempre logica, essendo volti a trasmettere delle emozioni, anche se non mancano, soprattutto in questo album, dei testi più didascalici, che raccontano delle storie, come quello del singolo “Crireme”, ad esempio. Per questo i temi che affronto sono vari anche se possono avere come minimo comun denominatore la ricerca di se stessi.

Per quanto riguarda la parte musicale mi piace definirmi come un autore rock, che però avendo suonando e ascoltato tante cose, riesce con naturalezza ad attingere a sonorità diverse che vanno dal blues allo shoegaze, dal folk cantautoriale al prog più spinto.


Nei tuoi brani c’è una prevalenza di lingua napoletana. Quanto è importante, per te, l’identità e quanto può essere ‘rischioso’ rispetto al riscontro del pubblico, scegliere l’utilizzo del dialetto?

Non scelgo di utilizzare la lingua napoletana. Mi arriva e la uso. Nel primo EP c’è stata più varietà linguistica, ma forse è solo un caso. I miei testi fanno parte di un processo creativo che coinvolge l’emisfero destro, quello irrazionale ed emotivo, e li uso per creare suggestioni sonore così come mi giungono.

Che sia italiano, inglese o napoletano spesso è ininfluente. Non è una questione identitaria, ma emozionale. E per questo credo e spero che possa arrivare a chiunque.

(Foto di copertina: ph L’Atelier Multimediale)

L’EP è ora disponibile per l’ascolto e il download su tutte le piattaforme e store digitali.

Nota biografica

Napoletano, classe 1982. Musicista e cantautore, Erricorù comincia a suonare in adolescenza e non abbandona mai questa passione per musica chitarra e testi.

Suona in svariate tribute band fino a quando approda nella ricerca sperimentale di un suono personale che riesce a esprimere nel progetto Metaverso.

Nel 2019 decide di dare finalmente vita ad un progetto solista mettendo insieme le numerose canzoni scritte nei diversi anni di musica.

Nel dicembre 2021 pubblica il primo EP della sua personale raccolta di canzoni registrate in presa diretta, dal titolo “Costruzioni Terapeutiche vol.1” con 5 brani per l’etichetta Monkey Music.

Affiancato alla produzione da Diego Olimpo e accompagnato da diversi musicisti, che hanno suonato negli anni con lui nei diversi progetti musicali intrapresi, pubblica questo nuovo “vol. 2”.

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