“Gran Galà di Danza”: omaggio al ballerino e coreografo Mario Pistoni. L’intervista a Guido Pistoni

A dicembre, presso il Teatro Artemisio “Gian Maria Volonté” di Velletri (Roma), si è tenuta la terza edizione del Gran Galà di Danza in omaggio al ballerino e coreografo, Mario Pistoni, organizzato dall’Associazione DanzArte di Fabio Fazi, con la direzione artistica del nipote Guido Pistoni. Uno spettacolo per il quale si resta in attesa di una quarta edizione, visto il grande successo delle precedenti, sempre a Velletri.

Si sono esibiti i Primi ballerini del Teatro alla Scala di Milano, Antonella Albano e Mick Zeni, e anche altri interpreti: Claudia Taloni, Tiziano Vecchi, Francesca Rubino, Daniele Iuliano, Aurora Fazi, Kimberly Monti, Elisabetta Carnevale, Matteo Mastracci, Emma Lucia Mele. Si sono inoltre esibiti i Campioni italiani di Tango argentino Monica Di Pietro e Andrea Lomartire.

Per il sottofondo musicale, hanno partecipato Alessio Pizzotti (compositore e pianoforte), Margherita Musto (violino), Edoardo Petretti (fisarmonica). Le coreografie sono state curate da: Milena Zullo, Piero Zinna, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi. Con la collaborazione artistica e musicale del Tdj Giuseppe Ciaramidaro.

Gran Galà di Danza l’omaggio al ballerino e coreografo Mario Pistoni, giunto alla terza edizione
Al centro Guido Pistoni, con i ballerini e la presentatrice della serata, Tiziana Mammucari.

Purtroppo non sono riuscita a seguire lo spettacolo di persona, ma ho avuto l’occasione di raggiungere al telefono il coreografo, ex ballerino e insegnante di danza Guido Pistoni per parlarci di suo zio Mario e del Galà.

Intanto, mi presento. Sono stato per trentatré anni Primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1992, purtroppo mio zio è venuto a mancare prematuramente a cinquantanove anni e da quella data, io non solo ballavo al Teatro dell’Opera ma ho cominciato a rimontare le sue coreografie.

Lui è stato un grandissimo coreografo italiano, anche se sconosciuto ai più, ma nel nostro campo è conosciuto e rispettato. È lui che ha tirato fuori dal Teatro alla Scala di Milano Carla Fracci, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Liliana Cosi. Lui ha creato la Compagnia “I solisti della Scala”.

L’allora sovraintendente Antonio Ghiringhelli, un uomo di grande cultura teatrale, che fece lavorare alla Scala la Callas, che aveva cantato ovunque ma non era riuscita fino ad allora a farlo lì. Ghiringhelli credeva molto nelle potenzialità di mio zio e lo ha lasciato diventare un “coreografo residente”, che si occupava cioè di fare le coreografie per quel teatro, e ha lasciato che creasse questa compagnia.

Tutte le ballerine citate facevano parte del corpo di ballo e mio zio, man mano, le ha fatte diventare tutte Etoile, lavorando con lui. Siccome io sono il nipote e mi fa piacere che si parli ancora di lui, dedico il Galà di Danza a lui anche per parlare un po’ di questo.

In questa terza edizione dello spettacolo ci sono ancora i Campioni di Tango argentino, molto bravi, e due Primi ballerini del Teatro alla Scala. Poi collaboro con due Scuole, la Art Maison Academy di Sabaudia e la Dance Factory di Velletri con tre ragazze veliterne. Ce n’è una, Aurora Fazi, che seguo da un anno e mezzo e che fa l’Accademia Nazionale di Danza. Lei fa più che altro coreografie di Classico puro, mentre le altre ragazze fanno un repertorio di Contemporaneo.

Ci sono anche i direttori della Scuola Dance Factory che balleranno, Claudia Taloni e Tiziano Vecchi. Poi ho coinvolto il compositore e pianista Alessio Pizzotti, che ho conosciuto prendendo lezioni di piano. Rispetto all’edizione precedente, nella prima parte dello spettacolo del Galà ci sarà musica dal vivo suonata da lui, accompagnato da un violino e una fisarmonica, mentre di solito negli spettacoli di danza classica la musica utilizzata è registrata, cosa che accadrà nella seconda parte. Pizzotti è un pianista minimalista e compositore per me geniale e gli ho proposto di collaborare anche per farsi conoscere di più.

Ci sono anche altri progetti relativi a tuo zio.

Sì, sono stato richiamato alla Scala di Milano perché vogliono riproporre una Suite del balletto più conosciuto di mio zio Mario, “La Strada”, dal film di Fellini con le musiche di Nino Rota. E lì, come regalo, ho fatto in modo che con Pizzotti dedicassimo a mio zio un brano tratto dal suo disco in uscita quest’anno, dal titolo “Beninconia”. Ogni coreografo mio amico ha voluto dedicargli un balletto che poi io ho supervisionato.

Inoltre, mi piacerebbe molto scrivere un libro con aneddoti e informazioni interessanti su Mario Pistoni. Vorrei che qualcuno mi potesse dare credito per questo progetto perché ho davvero molto da raccontare, compresi ricordi, anche esilaranti, di altri ballerini come la stessa Dorella. Spero si possa fare perché è un’eredità che si lascia a chi ama la danza ma non solo.

(Foto: prese dal web)

L’articolo è anche pubblicato sul giornale locale “l’Artemisio” con cui collaboro.

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