Ho imparato che un Nulla può toccare se stesso, scoprendo di essere un Tutto.
Provai finalmente le chiavi della mia serratura e percepii d’indietreggiare dentro di me in un moto a spirale, ero la spirale, svestendo fotogrammi di storie.
Risucchiata, sentii di esser finita dove era iniziato.
Così nuda da essere un nulla senza forma.
Ma un niente così potente e presente da brillare, urlando sconfinato fluido bianco.
Senza tempo oppure talmente abbondante di esso da nutrire d’eternità la beatitudine innamorata che mi diede la consapevolezza di essere salva.
Così tangibile e chiaro. Dio mio, mio Tutto!
Al ritorno, i miei occhi sentirono dolore nell’accorgersi della fisicità di quella Luce che soffiando vibrava materia, di cui scorgevo solo i contorni guardando tra le dita delle mani che coprivano il viso.
Compresi di non essermi mai davvero mossa. Era tutto lì, nel silenzio.
Io sono l’inizio ma anche la fine. Potenziale ed effetto. Teoria e pratica. Necessaria l’esperienza perché il Soffio si conosca.
Sono colei a cui accadono le cose e qualsiasi cosa accada, so di essere salva.
Mi impegno a ricordarmene quando devo attraversare la paura e lo sconforto.
Grata per la fede nella Vita.
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