Quando rileggo le poesie e i pensieri che ho scritto, stupita come una bambina, mi innamoro profondamente. Immodestia? No.
Succede perché ricordo, ossia riporto al cuore, l’Amore che è motivo per ciò che compongo.
Quell’Amore onnicomprensivo di cui, in meditazione, sono stata testimone in un istante di eterna estasi che mi ha mostrato chi sono e che ritrovo pienamente quando mi ritiro nel silenzio.
Mi ha aperto il cuore che da allora lascio sanguinare parole, immagini, emozioni con cui mi impegno a incarnare e a dare una continuità a quella Bellezza chiara e abbagliante, seppur a volte adombrata da una passeggera umana tristezza.
Vedo nascere fili dorati tra me e chi si sente toccato da ciò che cerco di trasmettere e gioisco perché si crea un effetto domino di connessioni tra persone innamorate di ciò che fanno e che, come me, vogliono riaccrescere la fiamma di questo Amore onnipresente.
Il mio motivo non è che “i miei scritti piacciano” ma che trasmettano la viva percezione di autenticità di quanto espresso – sentito e consapevolizzato – proveniente da un “luogo sicuro” chiamato intima profondità.
Credo si debba gioire quando una persona si innamora ogni volta di ciò che fa, perché è uno specchio che rimanda a se stessi quali espressioni artistiche della vita, e ravviva la fiamma d’Amor Proprio.
Credo che uno dei maggiori attuali problemi nell’Umanità sia l’inaridimento di questa capacità che permette di notare i fiori spuntati dall’asfalto, ai lati della strada che si percorre.
Voglio innamorarmi ogni istante per ricordarmi di Me.
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