Oggi ho il piacere di condividere la mia intervista al giovane rapper Giordano Martignoni in arte Snowy, di Campoleone di Lanuvio, nel Lazio. Ho avuto modo di ascoltarlo dal vivo il 12 novembre, all’evento “L’Emozione di Mai”, organizzato a Velletri, dal musicista Mauro Ingafù insieme all’Associazione Duchenne Parent Project, per raccogliere fondi destinati alla ricerca sulle distrofie muscolari Duchenne e Becker. Conosciamolo meglio.
Ciao Giordano, Snowy, grazie per la tua disponibilità. Parlaci un pochino di te.
Partirei dicendo, il perché del mio nome d’arte. Mi chiamo Snowy, perché la mia stagione preferita è l’inverno. Snow, in inglese significa neve, quindi con la y diventa, Nevoso, in inglese Snowy. L’unica cosa che non amo molto è il passaggio da estate a autunno, visto che mi scombussola parecchio.
Suo tuo profilo Facebook hai scritto: “Grazie al rap ho imparato a brillare”. Raccontaci come è nata la tua esperienza con la musica e del tuo amore per il rap.
Verso i 14 anni, prima di conoscere il rap, ho conosciuto la trap. Il primo trapper che ho ascoltato è stato Sfera Ebbasta. Nel 2019 ho iniziato un corso di produzione musicale, ma personalmente non avevo appresso chissà quanto. Mentre facevo questo corso, però, a casa sperimentavo col computer. Poi è arrivato il covid. Non mi ricordo per quale motivo, però ho smesso questo corso.
Ho continuato per conto mio, guardando tutorial su YouTube, su come fare le basi. A ottobre 2020, su una piattaforma che ormai non uso più, dal nome Soundcloud, ho pubblicato, il primo e ultimo EP da produttore. Quasi a fine 2020 sentivo, che quella solo ed esclusivamente da produttore non era la strada giusta per me. Sentivo il bisogno di trovare un modo per esprimere me stesso, così, non ricordo come, ho iniziato a scrivere.
Il primo pezzo che ho pubblicato su Youtube, il 23 gennaio 2021, si chiama “Cosa Resta”, ma la qualità non era granché. Il 2021 per me è stato l’anno più buio della mia vita, per colpa di ansia forte e attacchi di panico, che mi hanno bloccato completamente ed ero veramente abbandonato a me stesso, da questo senso di angoscia, se così si può definire, ma comunque con la musica continuavo a viverci.
Da febbraio a luglio 2022, ho fatto delle lezioni con un ragazzo di Velletri, anche lui un rapper. Si chiama Augusto Pallocca, in arte Aku, ed è stato il mio maestro per questo lasso di tempo, ma poi per vari motivi non abbiamo più potuto fare queste lezioni. Lo ringrazio davvero molto, perché è stato l’unico da cui ho appreso. Infatti la base di “CLUB”, l’abbiamo fatta insieme.
Il 2022 per me è stato l’anno di rinascita, ho fatto il cambiamento di cui avevo bisogno da anni. Ringrazio chi mi è stato accanto in quel periodo e in un certo senso mi ha fatto aprire gli occhi. Probabilmente senza quel periodo, non sarei ciò che sono ora e soprattutto sarei ancora la persona superficiale che sentivo di essere una volta. Quindi da una parte ringrazio anche quel periodo, penso che il dolore serva e soprattutto serva soffrire, perché ti insegna veramente tanto. Senza il dolore non esisterebbe la mia musica.
Hai compiuto da poco diciotto anni. Sei molto giovane, ma hai già composto, cantato e musicato diversi brani rap. Possiamo trovare alcuni video sul tuo canale Youtube. Che messaggio vuoi dare attraverso la tua musica?
Ho un legame davvero speciale con il rap. A differenza della trap, il rap parla più della parte emotiva. Appunto, la frase che mi rappresenta di più: “Grazie al rap ho imparato a brillare”, significa che senza il rap la mia anima non brillerebbe. Il messaggio principale che voglio dare attraverso la mia musica è questo, proprio come dice anche la mia biografia di Spotify: “La disabilità a volte viene vista come un problema, ma non è così”.
Allo spettacolo “L’Emozione di Mai”, hai cantato i brani “Onde del mare” e “Cultura”. Già i titoli sono importanti e i testi parlano d’amore, di coraggio d’amare di comunicazione. Sono concetti molto poetici e importanti. Ci vuoi parlare di queste canzoni?
“ONDE DEL MARE” l’ho scritta in un periodo in cui mi piaceva una mia compagna di classe, ma solo dopo si è rivelata una cotta passeggera. La maggior parte delle volte, tendo a idealizzare un po’ troppo determinate persone, quindi in poche parole, mi ero innamorato dell’idea di questa persona e non di ciò che era veramente. Mi sono reso conto che in realtà questo grande sentimento era più piccolo di quanto pensassi.
Solo quest’estate, questo pezzo per me ha cambiato significato. Lo dedico all’unica ragazza per cui ho provato e continuo a provare un sentimento unico. La persona di cui sono realmente innamorato ormai da più di un anno. L’ho capito solo quest’estate che per lei, dopo l’ennesimo viaggio riflessivo interiore, non ho mai provato amicizia ma amore.
“CULTURA”, in collaborazione con Sickone, è nata nello stesso periodo. Ricordo che io ero nella mia cameretta, con le cuffie, il microfono davanti e stavo registrando altro, ma non ricordo bene cosa. Nel mentre, in salotto mia madre, mia zia e mia nonna stavano preparando le solite torte che si mangiano a pasqua, visto che dopo qualche giorno sarebbe stata festa.
È andata così: faccio una pausa da ciò che stavo registrando, apro Youtube, sulla home mi appare una base, che in termine tecnico è il cosiddetto “beat”, di un produttore emergente italiano dal nome Fonico. Apro il programma con cui solitamente faccio musica, importo il beat, apro le note del telefono, trovo questa strofa scritta a gennaio 2023, che parlava di una cosa che in quel periodo mi segnò particolarmente, scritta nello stesso periodo in cui scrissi “SALVAGENTE”, in collaborazione con mia zia Momy.
Metto in play il beat, in modo così spontaneo mi metto a rapparci sopra e soprattutto ho trovato un flow, che in quel periodo si poteva definire “fresco e innovativo” per quanto riguarda la mia musica, un flow di livello superiore rispetto ai miei pezzi precedenti.
Il flow, letteralmente “flusso”, è il termine utilizzato per indicare la metrica utilizzata dal rapper, che utilizza le sillabe delle parole per costruire delle figure ritmiche precise.
Uscito dalla cameretta, torno in salotto, dicendo che ero “meravigliato” del flow di quel pezzo. Esattamente il giorno di pasqua, finisco di registrare il pezzo.
Cos’è che ti ispira di più per comporre e come si svolgono le varie fasi di registrazione e produzione dei tuoi lavori? Parlaci un po’ di più sulle collaborazioni.
Sicuramente gli artisti e la musica che ascolto, quest’ultima cambiata negli anni, mi hanno ispirato e continuano a farlo. Mi ispiro soprattutto a ciò che vivo e a ciò che sento interiormente. Sì, ci sono delle collaborazioni, visto che Snowy nasce come produttore, appunto, la prima collaborazione è legata a questo. Il pezzo in questione si chiama “Fiori”, prodotto da me, insieme a Okklose, testi e voce di Outcast, un ragazzo di Milano. La canzone la potete trovare sul mio canale Youtube, uscita il 22 novembre 2020, raccolta nel mio primo EP “Ricordi”, che racchiude i miei primi pezzi, uscito il 10 aprile 2022.
Ora vorrei parlare della collaborazione con Sickone, un mio amico di Como. Il 13 agosto 2022, ho pubblicato su TikTok un video, dove scrivevo che cercavo un artista che volesse aggiungere una strofa su un mio pezzo, “CLUB”. Dopo due giorni, è arrivato un commento da questo ragazzo. Gli ho scritto su Instagram, mandandogli il brano e dopo un po’ mi ha mandato la sua strofa.
Quando l’ho ascoltata, non mi aspettavo di rimanere sorpreso dal talento di Sickone. Il 10 aprile 2023, gli ho scritto di nuovo per chiedergli se volesse aggiungere una strofa a “CULTURA”. Lui sempre molto disponibile, il giorno dopo mi ha inviato la strofa e mi ha sorpreso anche questa volta. Un po’ di tempo fa ha cambiato il suo nome d’arte in “NoWaySean”, ma in “CULTURA” ha voluto mantenere “Sickone”.
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