L’Ecomuseo della terra amena-Velletri Museo Diffuso e le sue attività formative e culturali sul territorio

L'Ecomuseo della terra amena - Velletri Museo Diffuso e le sue attività in-formative sul territorio

L’Ecomuseo della terra amena di Velletri (Roma) è uno dei Musei riconosciuti dalla Regione Lazio e accreditato nell’ O.M.R. Organizzazione Museale Regionale come “Velletri Museo Diffuso”, ambito in cui l’Ecomuseo è stato istituito dall’Associazione L’Orto del Pellegrino, per recuperare un giardino abbandonato nel centro storico della città. Il nome scelto deriva dall’aggettivo con cui Johann Wolfgang von Goethe, nel suo Viaggio in Italia del 1787, definì la terra di Velletri: ‘piacevolmente amena’. (Dal sito della Regione Lazio)

Un Ecomuseo è un progetto di interpretazione territoriale. Etimologicamente ECO dal greco oikos vuol dire “casa” ovvero luogo in cui si abita. Per Museo ci riconosciamo nella definizione che ci offre l’Icom di istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale.

Un EcoMuseo è un Museo a tutti gli effetti anche se il nostro “patrimonio” non è chiuso in una teca né appeso al muro. Gli itinerari di visita − vere passeggiate patrimoniali e non visite guidate turistiche − intercettano aziende agricole biologiche e sinergiche, musei, case-museo, orti e giardini, centro storico, bosco e campagna. (Dal sito dell’Ente).

Riguardo alle attività dell’Ecomuseo di Velletri, presieduto dalla dott.ssa psicologa e psicoterapeuta Laura Romani, ho intervistato l’architetto Laura Cianfoni, nuovo coordinatore scientifico da maggio 2024.

«Il percorso sia come Ente istituzionale all’interno di una legge regionale specifica, sia come programmazione di progetti ed eventi, tutti finalizzati a scopi ben precisi: mettere in moto una partecipazione attiva dei cittadini non solo nelle proprie esperienze, ma anche all’interno di un progetto di educazione civica permanente vissuta per ogni età anagrafica, tramite anche il mutuo soccorso tra generazioni.

Non a caso, abbiamo scelto per la conclusione del progetto, dal 26 ottobre al 9 novembre 2024, una mostra e una camminata nel Centro Storico della città con i non vedenti, dal titolo “Geografie affettive”, per allargare di più lo spettro inclusivo per queste esperienze che sono sempre restitutive.

Per questo progetto, ci teniamo a ringraziare il Comune di Velletri per il patrocinio, la dott.ssa Raffaella Silvestri, direttrice dei Musei Civici, tutte le collaboratrici dei Musei per disponibilità e collaborazione e Pubbli R per il supporto nell’allestimento»

La mostra “Geografie affettive” che l’Ecomuseo ha allestito presso il Museo Civico “O. Nardini” locale si è conclusa con grande successo e partecipazione di pubblico, insieme anche all’associazione veliterna Shanky Quad Club di Elio delle Chiaie che assiste persone con disabilità motorie, e la visita patrimoniale “Velletri Invisibile” si è svolta lungo il Centro Storico di Velletri, in collaborazione con l’associazione Radici APS di Roma che assiste persone ipovedenti o con cecità.

Il tema trattato per il progetto e che l’Ecomuseo segue con empatia e attenzione è quello dell’accessibilità e inclusività, anche in ambito culturale, sia all’aperto che nelle strutture chiuse, come appunto quelle museali.

Tra le associazioni che hanno partecipato alle passeggiate precedenti in programma, ci sono anche la L.A.I.C. (Libera Associazione Invalidi Civili) e Talita Kum ETS, che assiste persone con disabilità motorie e cognitive, contribuendo con le loro testimonianze alla creazione di una sorta di docu-film, proiettato poi all’inaugurazione della mostra, il 26 ottobre.

L’evento è stato altrettanto educativo per i partecipanti normovedenti e con piena abilità fisica, che hanno avuto l’occasione di rendersi conto di ciò che normalmente viene dato per scontato; dell’importanza dei dettagli che possono rendere inclusiva un’esperienza che abbatta barriere architettoniche, senza che però si forzi troppo la natura strutturale del posto, ma anche barriere mentali e culturali. Quello che, in effetti, dovrebbe accadere in ogni comunità civile e consapevole.

«Ci sono persone più adulte − ha continuato Laura −, non necessariamente laureate o con competenze particolari, ma proprio semplici cittadini che testimoniano frammenti di tempi passati della Velletri che noi non viviamo o vediamo o c’è la testimonianza dei giovani, che possono offrirci la visione di una città futura.

Noi, come Ente, collaboriamo con le scuole e, in una sola giornata, abbiamo avuto in visita alla mostra quasi duecento ragazzi della scuola media “Clemente Cardinali” di Velletri, grazie all’interesse dei docenti e della coordinatrice interna, con l’adesione a un’attività laboratoriale. Con il contributo di ragazzi tra gli 11 e 13 anni, a cui abbiamo chiesto cosa pensino della loro città e come la vorrebbero nel loro futuro, abbiamo costruito una mappa di comunità, strumento che viene letto da un utente che così può farsi un’idea della città che sta vivendo o visitando.

Dunque, i cittadini e i visitatori che però non sono semplici turisti, perché, per l’Ecomuseo, l’esperienza turistica deve essere sostenibile, non di massa e consumistica, ma il più possibile aderente alla realtà, con una lettura trasparente e non fittizia. Il turista può essere per qualche giorno cittadino, facendo esperienze dirette, ad esempio, nelle aziende agricole o all’interno di privati che mettono a disposizione le proprie conoscenze a livello artigianale o culinario, per formare un po’ il turista che vuole imparare a fare una determinata cosa e non solo visitare».

Quali sono esattamene i propositi futuri di inclusività, per l’Ecomuseo di Velletri?

«Il progetto ad essa dedicato non deve essere solo settoriale e quindi includere solo il disabile fisico, ma anche un più ampio spettro, per cui anche cittadini potenzialmente abili fisicamente al cento per cento, ma che magari sono compromessi nelle scelte di vita o ragazzi che cercano spazi propri, in cui orientarsi (geografie) e hanno una discriminante che è emotiva (affettive).

Con la mostra abbiamo visto che il concetto è stato recepito, anche perché è un’esposizione dedicata alle esperienze sensoriali, con paesaggi sonori, camminate; esperienze per provare con tutti i sensi il modo di vivere di tante altre persone che differiscono da sé».

Tra i diversi progetti in programmazione realizzati dall’Ecomuseo e dalla sua rete, ci sarà la prima passeggiata patrimoniale del 2025 prevista per sabato 22 Febbraio, alle ore 15.30, nel cuore del Centro Storico di Velletri, curata dalla storica dell’arte Elisa Fabrizi, educatrice museale e al patrimonio, specializzata nella progettazione di esperienze sensoriali e inclusive, e dall’architetto Laura Cianfoni, coordinatore scientifico dell’Ecomuseo.

Un’occasione per scoprire in compagnia storie, luoghi e tradizioni nascoste della nostra città.

Per info e prenotazioni (obbligatorie – POSTI LIMITATI):

www.velletrimuseodiffuso.it/velletri-invisibile-passeggiata-patrimoniale-nel-centro-storico-con-elisa-fabrizi

Velletri Invisibile passeggiata patrimoniali con l'Ecomuseo della terra amena

I canali

Sito web dell’Ecomuseo: https://www.velletrimuseodiffuso.it
Sito dell’Orto del Pellegrino: https://www.lortodelpellegrino.it
Sito della Regione Lazio: https://retemusei.regione.lazio.it/museo/ecomuseo-della-terra-amena-velletri-museo-diffuso
Pagina Facebook dell’Ecomuseo: https://www.facebook.com/velletrimuseodiffuso
Pagina Instagram dell’Ecomuseo: https://www.instagram.com/velletrimuseodiffuso

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