“Liuthery”: la mostra di strumenti a corda del liutaio Gianfranco Roffi, all’Orto del Pellegrino di Velletri

“Liuthery": la mostra di strumenti a corda del liutaio Gianfranco Roffi, all’Orto del Pellegrino di Velletri.

L’Orto del Pellegrino, luogo custode di erbe medicinali e animali magici, “nascosto” nel centro storico di Velletri, sabato 15 e domenica 16 giugno, ha ospitato “Liuthery. Armonie a colori”, la mostra di strumenti a corda realizzati dal maestro liutaio veliterno, Gianfranco Roffi, decorati e dipinti da artisti locali: Francesca Cammarota, Alessandra Cerini, Daniele Cedroni, Claudio Marini, Graziano Leoni, Roberto Pruneddu, The Niro, Alessia Severi e Laura Travanti, che hanno lavorato su violini, classici ed elettrici, mezzi violini, viole, scheletri di violoncello e altri strumenti messi a disposizione dal maestro.

Questa bellissima mostra a “cielo aperto” è stata inaugurata dalla storica dell’arte Silvia Sfrecola, coordinatrice dell’associazione nata nel 2016, come intimo presidio culturale e di condivisione, che ha introdotto i numerosi presenti in un mondo d’incontro tra artigianato, arte e musica.
A seguire, c’è stato l’intervento di Luca Rondoni, curatore dell’esposizione, molto emozionato per questa sua prima mostra a Velletri, dopo le molte organizzate in Italia e all’estero. Rondoni ha presentato questa esposizione, autoprodotta, come una narrazione di storie attraverso ogni strumento utilizzato e posizionato in un punto del giardino, tutto da scoprire. Ogni strumento è stato “suonato attraverso i colori e le immagini”, secondo la libera interpretazione degli artisti.

Infine, Gianfranco Roffi ha così illustrato il progetto: «Ha portato via quattordici mesi di lavoro ed è stato molto impegnativo, dal punto di vista costruttivo e da quello creativo. Alcuni di questi violini sono vecchi; due o tre sono stati fatti addirittura dodici o tredici anni fa. Gli strumenti sono costruiti secondo la tecnica che si usa a Cremona, nella Scuola Internazionale di Liuteria.

Alcuni non possono essere suonati, perché hanno uno strato di vernice molto potente, che non permetterebbe la corretta propagazione delle onde sonore, ma altri, costruiti con i legni giusti, come l’acero dei Balcani, l’abete rosso della Val di Fiemme, la tastiera di ebano, sono strumenti che con le corde e un settaggio ben fatto potrebbero essere suonati tranquillamente.

La cosa che mi è piaciuta molto è che tutti gli artisti che hanno decorato e dipinto lo strumento hanno voluto comunicare una loro poetica molto profonda: dalle quattro stagioni della musica e della vita, ai bellissimi tramonti, passando per la filosofia orientale, scendendo negli abissi, alla ricerca di creature sinuose, fino alla lontana Africa con la viola (decorata da Roffi stesso ndr) e addirittura fino allo spazio, nell’universo».

Tra gli appassionati, erano presenti anche pittori, scultori, musicisti professionisti e personaggi attivi nell’ambiente culturale locale, ma anche un giovanissimo violinista, studente di Liuteria del maestro Roffi, a dimostrazione che l’amore e la curiosità per l’artigianato e le arti trovano sempre nuova linfa vitale per proseguire. Un’ottima notizia.

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