Quante risorse investite nel denunciare le menzogne nei riguardi della luce quali strategie dei cultori dell’ombra votati all’oblio?
Mi son tuffata nelle mie ombre, ho fatto a braccio di ferro con i miei demoni finché, tornata A me, ho visto illuminato il loro volto che imitava il mio.
Ho allungato la mano e ho ricevuto un biglietto con su scritto “Il buio è il bello di quello che deve ancora arrivare!“
È stata per me la scoperta che l’ombra non è che il passato della luce che è futuro di ogni aspirazione al benessere.
Esse coesistono e si incontrano nel punto di unione, l’alleanza, che sei tu presente.
No, non sono una cultrice dell’oscurare, dell’obliare, proprio perché reclamo per l’ombra il diritto di lasciar emergere verità che custodisce, alla luce della consapevolezza.
Denuncio la menzogna, la falsa ortodossia di chi parlando solo di luce condannando l’ombra, ha dimenticato da dove proviene, profondo utero di possibilità, e non può sapere davvero dove è diretto.
Sto leggendo la poetica dei cosiddetti “poeti decadenti, maledetti”.
Mi sono sentita grata perché mi rappresentano il coraggio e forse la presunzione di voler esplorare l’oscurità dentro cui si tormentavano, dialogando con essa e portandola alla luce scrivendone, nero su bianco.
Una contrapposizione contro i falsi perbenismi di chi, in silenzio, nascondeva i propri demoni nell’armadio chiuso a chiave e si è accontentato di una comoda superficie priva della sua profondità.
La farfalla della trasformazione è accompagnata sempre da due ali che battono in sincronia.