“… Poi un giorno vidi un barlume dell’IO che stavo cercando e feci la sorprendente constatazione che quello di cui ero alla ricerca esisteva già dentro di me.
Il giorno in cui trovai la mia vera identità rimasi confusa e sorpresa perché questa non veniva dall’essermi sbarazzata dell’io che conoscevo.
Non derivava dall’aver eliminato parti di me o dall’averle seppellite nel profondo della mia coscienza.
Al contrario veniva dal luogo più improbabile che si potesse immaginare.
L’io dei miei sogni si mostrò il giorno in cui scoprii che nella mia oscurità si nascondeva l’oro, che nel mio cattivo comportamento si celava la luce, e che i traumi del passato occultavano energia positiva.
Fu un giorno davvero sacro, un giorno che non dimenticherò mai, quello in cui compresi che il mio compito non era sbarazzarmi di tutto quello che di me stessa percepivo come sbagliato o cattivo, ma che anzi era vero il contrario: il mio compito consisteva nel prendere il mio io più umano e trasformarlo nel mio io più straordinario.
Fu nel momento in cui mi innamorai profondamente del mio io imperfetto che tornai a ESSERE una donna INTEGRA, felice, sciocca, affettuosa, appassionata e incredibilmente MERITEVOLE.
Fu solo in quel momento, con il mio IO DIVINO in una mano e il mio IO UMANO nell’altra, che conobbi una VITA al di là dei miei sogni più audaci.
Fu allora che seppi finalmente cosa fosse il VERO AMORE: non un amore che richiede un altro essere vivente, ma un sentimento che si può trovare SOLTANTO in una relazione di affetto, fiducia e rispetto per se stessi….”.