Scriveva Erasmo da Rotterdam: “Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l’animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese.
La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi”.
Ehi Tu! Perché ti prendi così sul serio?
Chi credi di essere? Dico proprio a te!
Tu che potresti giocare una moltitudine di ruoli,
ma sei convinto di recitarne uno solo.
Indossi un vestito cucito dai sarti della conformità
e dell’approvazione.
Scegli? O ti lasci scegliere?
Certo, se ti svegli e prendi a calci le convenzioni,
SEI UN FOLLE!
Ah! Scellerata libertà!
Stato naturale del bambino, utopia dell’adulto.
Il bambino gioca, si sporca le mani
e accetta la naturalezza del cambiamento
perché crescendo vede che i vestiti diventano stretti.
Ma tu adulto, che scusa hai per esser libero?
Preferisci la comodità e ti ci scavi la fossa!
Ed i vestiti, sempre gli stessi, si impolverano.
Ti rendi conto che quel bambino ti reclama?
Quando sei frustrato batti i piedi, te ne accorgi?
Temi di non esistere più, senza applausi?
Cosa devi dimostrare? Ma tu, chi sei davvero?
Ciò che dico ti sembra forse un delirio? Lo so!
La semplicità dell’essenziale è inconcepibile.
Però con questa provocazione, ho ottenuto da te
esattamente ciò che volevo: la tua attenzione!
Sono quel “folle” bambino che ti reclama.
Da: www.dereasblog.cloud/la-magica-danza-delle-parole-e-pubblicata
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