Ti racconto un Disco – “Queen 1”, parte quarta: la Red Special

Ti racconto un Disco

Per la sezione musicale del blog, “Ti racconto un Disco”, oggi pubblico la quarta e penultima parte della presentazione di “Queen 1”, il primo album in studio dell’omonimo gruppo musicale britannico, pubblicato nel 1973, raccontando di  due brani e alcune curiosità. Come al solito, nessuna recensione, ma Racconti d’Arti… Buona lettura e buon ascolto!

I brani di oggi

Modern Times Rock ‘n’ Roll – 1:48 (Roger Taylor).

La prima canzone dei Queen firmata dal batterista Roger Taylor e da lui stesso cantata. Taylor canterà diversi brani durante la carriera del gruppo e parteciperà sempre nei cori di tutte le canzoni con la sua voce roca, calda e i suoi noti falsetti caratteristici e sempre riconoscibili. Modern Times Rock ‘n’ Roll è un pezzo energico che è stato eseguito nei live, cantato però da Freddie Mercury, fino al 1975 quando è stata sostituita da In The Lap Of The Gods… revisited, di norma eseguita per il bis o a chiusura dei concerti. La rivista “Rolling Stone”, nel 1973, l’ha definita “somigliante in modo evidente a Communication breakdown” dei Led Zeppelin, uno dei gruppi che è stato di grande ispirazione e un importante modello per i Queen e non solo.

 

Testo di Modern Times Rock ‘n’ Roll

Had to make do with a worn out rock and roll sceneThe old bop is gettin’ tired, need a rest, well, you know what I mean58, that was great, but it’s over now and that’s allSomething harder’s coming up, gonna really knock a hole in the wallGonna hit ya, grab you hard, and make you feel ten feet tall
 
I hope that a big, new thing’s gonna come along soonYou don’t know it could happen any ol’ rainy afternoonThe temperature’s down and the jukebox blowin’ no fuseAnd my musical life’s feelin’ like a long Sunday school cruiseYou know there’s one thing every single body could use(It’s not that I’m drunk, just staff in your locker)
 
rock and roll(Modern times) rock and roll
 
Get you high-heeled guitar, star boots, and some groovy clothesGet a hairpiece on your chest and a ring through your noseFind a nice little man who says he’s gonna make you a real big starStars in your eyes, hands in your pants, think you should go farEverybody in this bum-sucking world is gonna know just who you areLook out

Son and Daughter – 3:23 (Brian May).

Uno dei pezzi da concerto più potenti e provocatori, sia nel testo che nella musica, nel look e nei movimenti che contraddistingueranno i quattro e in particolare Mercury, a lungo. Vestiti in bianco o nero, con camicie larghe e pantaloni in satin, tacchi alti e monili; trucco e smalto, nero per la mano sinistra del cantante e banco sulla mano destra del chitarrista Brian May. Questa canzone racconta di un figlio (unico, come May) che cerca di compiacere i propri genitori, giocando sia il ruolo della figlia che del figlio, e rappresenta il primo vero tentativo della band con il blues. La canzone ha avuto molto più successo live che nella versione su disco, perché dal vivo veniva ampliata oltre i 3 minuti, lasciando spazio all’improvvisazione. Questo rendeva più interessante e coinvolgente lo spettacolo, in particolar modo l’assolo chitarristico di May, che poi sarà rielaborato in Brighton Rock, brano presente nell’album Sheer Heart Attack, del 1974. Ne parlerò.

Curiosità

Il logo dei Queen, disegnato da Freddie Mercury stesso in questo periodo, grazie al suo talento per il disegno e alla grafica, ritrae, oltre al nome del gruppo per esteso, l’iniziale “Q” con una corona per simboleggiare la regalità, una fenice, simbolo di rinascita e rinnovamento; i simboli dei tre segni zodiacali dei componenti della band: due leoni (Deacon e Taylor), un granchio per il cancro (May) e due fanciulle/fatine per la vergine (Mercury). Il logo sarà usato ufficialmente per la prima volta sulla copertina di un album, nel 1975 con l’uscita di “A Night At The opera”.

Logo_Queen

Testo di Son and daughter

Tried to be your son and daughter rolled into one.
You said you’d equal any man for having your fun.
Now didn’t you feel surprise to find.
The cap just didn’t fit?.
The world expects a man.
To buckle down and to shovel shit.

What’ll you do for loving.
When its only just begun?.
I want you to be a woman.

Tried to be a teacher and a fisher of men.
An equal.
Will you lead us all the same?.
Well I travelled around the world.
To find a brand new word for day.
Watching the time mustn’t linger behind.
Pardon me I have to get away.
What’ll you think of heaven.
If it’s back from where you came?.
I want you to be a woman.

Curiosità

La “Red Special”, detta anche Old lady, è la famosa chitarra elettrica progettata agli inizi degli anni Sessanta e costruita da Brian May insieme suo padre Harold, ingegnere appassionato di modellismo. All’epoca, Brian non aveva i soldi per comprarsi una chitarra e così insieme al padre ne hanno costruita una da soli, ispirandosi al vecchio banjo e alla chitarra acustica di famiglia.

Il nome “Red Special” deriva dalla colorazione rossastra del mogano e dall’unicità dello strumento. Il sistema di circuitazione inventato da Brian May permette una gamma di 13 diverse combinazioni di suono. La timbrica più caratteristica è quella di un suono abbastanza cupo e profondo, aggressivo ed autorevole.

Alcuni amici di Brian la chiamarono “The Fireplace” (dall’inglese, “caminetto”) in quanto il manico della chitarra è stato ricavato dalla cornice in mogano di un vecchio caminetto, sostenuta da un’asta di acciaio. Il corpo è stato realizzato con un vecchio tavolo di quercia e un pannello di legno. 

Oggi, le riproduzioni della chitarra, costruite secondo indicazioni precise e certificate da May, sono in vendita.

Per approfondire:

it.wikipedia.org/wiki/Red_Special

comunitaqueeniana.weebly.com

shop.brianmayguitars.co.uk

Di seguito un estratto dall’intervista a Brian e suo padre, di numerosi anni fa, con la bozza del progetto della chitarra.

Fonti bibliografiche e web per le informazioni nell’articolo, che ha solo scopo d’intrattenimento:

The Queen Collection – Gli speciali musicali di “Sorrisi” N.16. Arnoldo Mondadori Editore Spa (2015);
Queen, l’Enciclopedia definitiva, Georg Purvis, Arcana edizioni (2013);
Wikipedia;
… e la mia conoscenza personale.

LEGGI L’ARTICOLO PRECEDENTE CON LA TERZA PARTE DELLA PRESENTAZIONE DELL’ALBUM QUEEN 1

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